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  • 11 Maggio 2021
    - Veneto Sviluppo comunicato stampa

APPROVATO IL BILANCIO D'ESERCIZIO 2020: SALGONO GLI INVESTIMENTI E IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE VENETE

Il presidente Fabrizio Spagna
Il presidente Fabrizio Spagna

Nel 2020 la finanziaria regionale realizza un utile netto di 357 mila euro, aumenta la base dei ricavi e proventi finanziari generati da dismissioni per 1,7 milioni di euro. Nel secondo semestre 2020 quasi 18 milioni di euro di liquidità anticrisi investita su 425 imprese venete.

L’assemblea di Veneto Sviluppo Spa, la Finanziaria Regionale del Veneto, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2020 – l’ottavo consecutivo in attivo per la società - che ha registrato un utile netto di 357 mila euro. Nel secondo semestre 2020 quasi 18 mln € di liquidità anticrisi investita su 425 imprese venete.
Un risultato raggiunto nonostante i pesanti impatti dovuti alla pandemia da Covid-19, che hanno giocoforza provocato un’attenta analisi degli investimenti in portafoglio e conseguenti rettifiche prudenziali per circa 1,8 mln di euro. La finanziaria è comunque riuscita a incrementare la base dei propri ricavi - da un triennio sempre più orientati a nuovi business complementari rispetto alla gestione dei fondi agevolativi per finanziamenti e garanzie pubbliche - soprattutto grazie agli impatti positivi fra commissioni e proventi finanziari generati dal portafoglio dello strumento “Veneto Minibond”.
I costi amministrativi sono rimasti sostanzialmente in linea con l’anno precedente e con il passato triennio (-13,3% dal 2017 al 2020) e si è ulteriormente estesa la platea delle aziende venete che hanno beneficiato di operazioni di finanziamento e garanzia agevolata, per esigenze di riequilibrio del circolante e per operazioni di supporto agli investimenti: al 31 dicembre 2020 infatti risultano 11.901 le imprese supportate (+12,4% rispetto al 2019), per un valore delle corrispondenti operazioni di circa 964 milioni di euro.
Molto proficua anche la gestione da parte di Veneto Sviluppo della misura straordinaria anticrisi a sostegno della PMI colpite dagli effetti economici della pandemia, che ha permesso di iniettare liquidità a 425 imprese nel periodo luglio-dicembre 2020, tramite finanziamenti per 16,7 mln € e contributi per 700 mila €, questi ultimi erogati direttamente dalla Finanziaria Regionale per azzerare l’impatto degli interessi.
La stessa misura sta propagando i suoi effetti anche nel 2021: al 30 aprile di quest’anno della dotazione iniziale di 30 milioni di euro ne sono stati impiegati, solo in questo primo quadrimestre, altri 12 milioni € a favore di ulteriori 297 imprese. L’efficacia di questo strumento ha indotto la Regione Veneto a integrare la dotazione del fondo con altri 10 mln €.

I risultati di esercizio in attivo di Veneto Sviluppo sono stati ottenuti non drenando liquidità dalle 28 società partecipate (valore totale del portafoglio di circa 43,5 mln euro), attuando per il 2020 una politica di rinuncia ai dividendi, facendo sì che le partecipate potessero dedicare tutte le risorse alla gestione del proprio core business nella critica fase pandemica.
Si è invece scelto di realizzare plusvalore dalla dismissione parziale di un solo asset partecipativo, quello in APVS Srl, che ha permesso di generare proventi per 1,7 milioni di euro. Si tratta nello specifico della cessione dell’1% della società - che detiene il 53% delle quote azionarie di Vtp (Venezia Terminal Passeggeri) - a Venezia Investimenti Srl, partner nella gestione del terminal veneziano. Considerata la strategicità della società, invece di esercitare l’opzione per la vendita dell’intera propria partecipazione, Veneto Sviluppo ha ritenuto opportuno mantenere il controllo congiunto e quindi il ruolo pubblico nel governo societario, rinnovando i patti parasociali in scadenza e lasciando così inalterati i diritti di governance e di gestione di APVS Srl.

Una delle linee di intervento rivelatasi maggiormente profittevole per il bilancio della finanziaria è stata quella “Fondo Veneto Minibond”, che ha esaurito totalmente la provvista originaria di 24 mln euro, attraverso le 25 operazioni totali realizzate, tre delle quali chiuse nel 2020 (emissioni delle padovane Antonio Carraro Spa e CIB Unigas Spa e della vicentina LucaPrint Spa). I quasi 25 milioni di euro investiti a beneficio di aziende venete hanno permesso di generare nuova finanza sul territorio per 91,2 mln euro complessivi: 24% nella provincia di Venezia, 40% in quella di Padova, 15% nel vicentino e il 21% nel trevigiano. E’ diventata ora operativa la seconda fase del fondo con provvista incrementata a 48,5 mln di euro, 10 mln dei quali investiti direttamente da Veneto Sviluppo e i restanti da un pool di 14 istituti di credito cooperativo veneti, appartenenti sia al gruppo ICCREA che al Gruppo Cassa Centrale.

Fvs Sgr, la società di gestione degli investimenti in equity per le imprese, da fine 2017 controllata totalmente da Veneto Sviluppo, ha invece registrato - attraverso i 7 investimenti in portafoglio del proprio “Fondo Sviluppo PMI” – un utile di 64 mila €. Nel 2020 sono state realizzate due dismissioni (Exor International Spa e Gruppo PA Spa) che hanno permesso di restituire agli investitori complessivamente già il 39% di quanto da loro versato. Tali operazioni sono state perfezionate attraverso la cessione delle quote a primari soggetti industriali con ambiziosi e qualificati progetti di sviluppo, e che hanno previsto di non delocalizzare, né tantomeno di ridurre il livello occupazionale attualmente in essere.
Da segnalare per il 2020 l’operazione di ingresso nella compagine sociale della vicentina Comem Srl, leader globale nella produzione di componenti per trasformatori elettrici, prima controllata dalla multinazionale ABB, che ha permesso di salvaguardare brevetti e tecnologia di questa importante realtà industriale veneta, evitandone la dismissione e tutelando oltre cento posti di lavoro.
Il first closing del nuovo “Fondo Sviluppo PMI 2” (dotazione 75 mln €, di cui circa 20 mln € di diretto investimento della Finanziaria Regionale, con un massimo di 10 mln euro di impiego per singola iniziativa) è previsto i primi di giugno 2021. La prima operazione è attesa entro la prossima estate e prevederà, come per il primo fondo, l’acquisizione di quote di minoranza di aziende ad alto potenziale di crescita e prospettive di internazionalizzazione. Il nuovo strumento d’ora in avanti amplierà il proprio raggio d’azione, estendendo l’ambito territoriale d’intervento al Trentino Alto Adige (oltre a Veneto e Friuli Venezia Giulia).

Il Consiglio di Amministrazione ha infine proposto all’ assemblea di Veneto Sviluppo Spa di non distribuire i dividendi per l’esercizio, decidendo di autofinanziare la società, anche alla luce del recente quadro emergenziale che richiede ancora alla Finanziaria Regionale di supportare, anche con mezzi propri, i fabbisogni delle imprese venete.

“Siamo sicuri di aver fatto la nostra parte - è il commento del Presidente di Veneto Sviluppo Fabrizio Spagna – per provare ad arginare la crisi delle piccole e medie imprese regionali, gestendo per quanto possibile l’emergenza economica con pragmatismo e velocizzando ulteriormente molte procedure. Come per il 2020, anche il 2021 ci vede in prima linea nel portare sostegno concreto alle imprese, sia attraverso la liquidità delle misure regionali anti crisi, sia sostenendo il riassetto e il rilancio di importanti progetti aziendali veneti, nella speranza di non lasciare intentata nessuna valida proposta”.